Il settore vitivinicolo lombardo si muove in controtendenza rispetto al resto d’Italia e nel 2023 registra una crescita delle esportazioni. Secondo i dati presentati in occasione del Vinitaly di Verona, il valore del vino prodotto in Lombardia nel 2023 ha registrato un nuovo record storico nell’export, arrivato nel 2023 a quota 327 milioni di euro, in crescita del 3,1% rispetto all’anno precedente, confrontandosi con un calo dello 0,8% registrato dalla produzione nazionale (elaborazione del Centro studi di Unioncamere Lombardia su dati Istat).

Contemporaneamente la Lombardia ha ulteriormente consolidato il proprio ruolo di laboratorio nazionale e internazionale dell’agricoltura 4.0 e delle nuove tecnologie applicate alle coltivazioni, grazie alla collaborazione tra Istituzioni, mondo dell’impresa, Università ed Enti di ricerca, il cui lavoro ha prodotto soluzioni innovative e improntate alla sostenibilità, dando ulteriore valore aggiunto a produzioni già di altissima qualità. “I vini di Lombardia sono i migliori testimoni del saper fare delle nostre aziende e puntano sempre di più su un’offerta orientata alla qualità, come confermato anche nell’ultima vendemmia, che vede l’89% della produzione riconducibile alle 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT lombarde, contro una media nazionale del 77%”, ha commentato il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. “Un’identità forte, che anche quest’anno ha fatto del Padiglione Lombardia a Vinitaly una meta obbligata per gli appassionati e gli addetti ai lavori, che apprezzano un patrimonio vitivinicolo unico per varietà e tipicità, presente a Verona con la consapevolezza dei risultati raggiunti, ma anche con la voglia e le capacità di crescere ancora”, ha aggiunto. All’interno degli spazi espositivi finanziati e realizzati in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia sono state oltre 150 le realtà presenti in rappresentanza di tutto ciò che di meglio sa offrire il territorio lombardo, per un totale di oltre mille etichette in degustazione.

I dati delle esportazioni lombarde, ha continuato l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, “testimoniano la volontà dei nostri produttori di andare incontro alla nuova tendenza dei consumi. I dati ci dicono che probabilmente si beve meno, in virtù di una letteratura che criminalizza anche erroneamente il vino, mentre dal punto di vista della Lombardia si è aumentato il livello della qualità del prodotto, facendo percepire che la naturalità del prodotto stesso e l’innovazione incontrano l’interesse e il gradimento dei consumatori”, sottolineando che nel 2023 si è registrata una “crescita su mercati storici come quelli di Germania (+6%), Francia (+14%) e Spagna (+8,2%), così come in altri Paesi che sempre di più apprezzano le nostre etichette”. In questo quadro, risulta centrale l’innovazione, che Regione Lombardia sostiene con risorse ad hoc destinate a tutto il comparto agricolo. “Come Regione Lombardia abbiamo deciso di affiancare il sentiment dei consorzi e dei produttori che ci manifestano l’esigenza di innovare e di aumentare la qualità della produzione con la tecnologia. La tecnologia costa e la nostra Regione ha investito e sta investendo con il proprio Psr più di 1 miliardi di euro in queste misure, di cui quasi la metà nella parte innovativa. Ci affianchiamo a consorzi e produttori con lo spirito dei pionieri, degli innovatori, anche rispetto alle norme”, ha continuato Beduschi, spiegando che “Regione Lombardia è stata la prima a chiedere e ottenere da parte del ministero la sperimentazione in campo delle tecniche che consentono di limitare al massimo l’uso di acqua e fitofarmaci, andando incontro a un aspetto fondamentale: produrre meglio con minori consumi. La Lombardia è all’avanguardia e il mercato premia questa visione”.

Sul fronte delle applicazioni tecnologiche e innovative gli esempi sono tantissimi: dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale per monitorare l’andamento della maturazione delle uve in vigna, con tanto di sensori che rilevano grado zuccherino e acidità, all’impiego di droni per valutare la situazione nelle singole parcelle. Dalla microirrigazione delle viti, all’utilizzo delle immagini satellitari per valutare la qualità delle uve ancor prima della vendemmia. Dallo studio dei vitigni resistenti ai funghi, con il monitoraggio del loro comportamento con l’obiettivo di definire i protocolli di vinificazione più adatti alle diverse varietà, alla sperimentazione di pratiche sostenibili per rafforzare la resilienza climatica in vigneto. Da questi punto di vista i numeri – secondo i dati dell’Osservatorio sulla competitività delle Regioni del vino, elaborati da Unicredit-Nomisma Wine Monitor – dimostrano che, nell’ultimo decennio in Lombardia la superficie a vite da vino coltivata a biologico è più che quadruplicata, passando dai 941 ettari del 2012 ai 4.231 del 2022, pari al 18% della superficie vitata regionale. La vendemmia 2023 si è chiusa con una produzione pari a 154 milioni di bottiglie potenziali (+9,2% rispetto al 2022), l’89% delle quali a marchio di qualità.

Tratto da: Lombardia Speciale